20.12.06
Da Catania
Il mio cammino è iniziato nel dicembre del 2005 quando arrivai alla casa delle suore di Madre Teresa di Calcutta. Non conobbi subito le suore, ma i volontari che da anni frequentavano la casa, ed in particolare una volontaria che con dolce sorriso riuscì a trasmettermi un senso di familiarità, di calore e di gioia. Pensavo di esservi arrivato quasi per caso, per una serie di coincidenze su coincidenze e se devo essere sincero non ricordo neppure quale sia stato il motivo preciso che mi ha condotto qui, ma so di certo che pian piano ho visto crescere il mio desiderio di avvicinarmi a Dio. Penso che il mio arrivo qui non sia stato causale, ma il desiderio e il volere del Signore di avvicinarmi a Lui e riprendere quel cammino di ricerca e di unione, da cui negli ultimi anni mi ero allontanato. Penso fosse proprio questa lontananza da Dio che mi faceva sentire incompleto ed insoddisfatto in ogni mio operato.
Pur avendo aderito infatti, nel corso della mia vita, a diverse forme di volontariato, avvertivo la mancanza di qualcosa, un senso di incompletezza. Sentivo il desiderio di dover fare di più, di dover dare di più. Una volta iniziato il volontariato nella casa delle suore di Madre Teresa di Calcutta, e conosciuto le sorelle, avvertivo crescere giorno dopo giorno, un forte desiderio di continuare. Gradualmente vedevo anche cambiare in meglio il mio modo di fare volontariato, e passare dal semplice aiuto a cucinare o a servire ad un’ importante aggregazione con gli ospiti della mensa, entrando più intimamente non solo nei loro problemi, ma anche soprattutto nella semplice quotidianità della loro vita. Tutto ciò mi permise di prendere coscienza che il vero bisogno per i nostri amici disagiati, che ogni giorno partecipano alla mensa offerta dalla suore e dalla provvidenza, non è tanto ricevere un pasto caldo, quanto un interiore esigenza di un contatto umano, il calore di un conforto, a volte una semplice stretta di mano…. Di un gesto che le riconosca come esseri umani. E così di settimana in settimana sentivo l’esigenza di dedicare sempre più tempo al servizio dei più poveri, di partecipare più attivamente, fino a quando un giorno arrivai dal responsabile nazionale dei missionari laici, Pippo Cunzolo, a chiedere informazioni proprio sui missionari laici e sul cammino da percorrere.
La semplicità delle sue parole cariche di passione, di convinzione e di gioia, accesero ancor di più in me il desiderio di intraprendere questo cammino. È chiaro che accanto all’entusiasmo iniziale, vi era anche titubanza e paura di non riuscire, di non essere adeguato. Ma ciò nonostante non ho voluto neanche per un istante soffermarmi sui dubbi e le paure, fiducioso di essere sorretto dalla mano di Dio. E in questo cammino non sono solo! Posso contare su conforto, sulla presenza di altri volontari, anch’essi desiderosi di intraprendere insieme questo cammino per diventare MLC. L’unione fraterna nata all’interno del gruppo ci porta alla condivisione dell’amore per Dio, per il prossimo, sia esso povero che ricco; al superamento degli ostacoli, delle paure. Ci porta anche alla condivisione dei momenti felici e importanti. Tra questi uno dei più significativi è stato l’incontro per il rinnovo dei voti dei MLC di Reggio Calabria, con una toccante funzione religiosa celebrata da Padre Antonio, padre spirituale nazionale dei MLC.
Marco e il gruppo dei
Giovani aspiranti MLC